Urgente: ictus ischemico

31 marzo 2005

Urgente: ictus ischemico


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28 marzo 2005

Urgente: ictus ischemico

mia nonna, 70 anni, è stata colpita venerdì 25 marzo, da Ictus ischemico. è stata subito portata in ospedale, dove sono stati fatti tutti gli esami del caso, compreso quello carotideo. . . ora sono passati 3 giorni, lo stato confusionale è diminuito, la bocca è dritta, deglutisce tranquillamente bevande, mentre con il cibo ospedaliero("pappine" con molti grumi) fa più fatica, anche perchè dice che non è buono. è rimasta offesa alla parte sx del corpo, anche se riesce a muovere abbastanza la gamba, a volte anche l'avambraccio, mentre non ha sensibilità nella metà sinistra del visto. Negli arti sinistri sente dei formicolii, ieri sera ha avuto spasmi per tre ore, soprattutto al braccio, quando la massaggiamo sente, ha coscienza di dove le fa male durante queste contratture. parla bene, è lucida e cosciente, chiacchieriamo abbastanza, ricorda tutto anche di quello che è successo venerdì mattina, è depressa. . . la stanno curando con antidolorifici, iniezioni nella pancia di anticoagulanti, le hanno fatto un paio di flebo con sodio cloruro, la pressione è stabile (80-120 da venerdì mattina), la tac non ha riscontrato emorragie, aveva da anni un problema di valvola mitrale, prendeva ogni giorno una pastiglia per la pressione, ma ha interrotto in quest'ultimo mese l'assunzione di cardioaspirina, fumatrice accanita.
Ora, il fatto che lei abbia sensibilità nella parte lesa è un buon segno? Quali sono le possibilità di recupero? Ora è ricoverata in Italia, ma è residente a Zurigo. Lei crede che sia consigliabile una riabilitazione a Zurigo, essendo a conoscenza della competenza e delle strutture ottime presenti? Nell'ospedale dove è ricoverata adesso, si trova in medicina generale. Vorrei anche sapere dopo quanto va' iniziata la terapia riabilitativa, in questi giorni in internet ho letto che andrebbe iniziata terminata la fase acuta, per evitare problemi di spasticità e contratture permanenti. Però non si è visto nemmeno il fisioterapista in questi giorni. Inoltre mia nonna è stata operata 5 volte all'anca destra, e 1 a quella sinistra, e quindi ci sarebbe anche un problema di sostenimento da parte della gamba destra per una futura deambulazione, in quanto in questi ultimi anni camminava con l'ausilio di 1, e a volte 2, stampelle. Io sono preoccupata, vorrei che mia nonna fosse seguita al meglio, c'è magari un centro di riabilitazione valido a Milano?
Le porgo cordiali saluti, e mi spiace per la lunghezza della lettera, ma volevo spiegarle al meglio la situazione, spero di essere stata chiara. Attendo con impazienza una sua risposta.

Risposta del 31 marzo 2005

Risposta a cura di:
Dott. GIOVANNI MIGLIACCIO


Gentile signora,
mi sembra di capire che Sua nonna stia decisamente migliorando e l'emiparesi conseguente all' Ictus ischemico sembrerebbe in graduale remissione.
La Fisioterapia, passata la fase acuta in cui eventualmente sono necessari provvedimenti terapeutici più urgenti, è obbligatoria appunto per favorire il recupero il più completo possibile e successivamente altrettanto perentori sono periodici cicli di mantenimento.
Se Sua nonna deve rientrare a Zurigo in tempi brevi non è necessario che inizi la riabilitazione a Milano. Se il rientro non è imminente o desidera rimanere in Italia, sia a Milano che nell'hinterland vi sono ottime Strutture, come a Rho-Passirana, Don Gnocchi, H. S. Giuseppe, Pio Albergo Trivulzio, Cl. Zucchi di Monza e tante altre.
Ne parli con i medici che seguono Sua nonna.
Infine Le raccomandi di non sospendere mai senza il parere di un medico le terapie prescritte e di effettuare i dovuti controlli periodicamente della coagulazione del sangue.
Con cordialità e Auguri

Dott. Giovanni Migliaccio
Medico Ospedaliero
Specialista in Neurochirurgia
MILANO (MI)



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