23 agosto 2012
Vertigini dell'altezza
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14 agosto 2012
Vertigini dell'altezza
Da una decina di anni soffro di questa paura che si aggrava sempre di più fino ad essere diventato un vero e proprio problema. Mi spiego meglio, la mia non è proprio paura dell'altezza, perchè in condizioni di "sicurezza" non soffro minimamente, come per esempio viaggiar in aereo, salire sulla torre Eiffel, andare su una mongolfiera, ecc Abito persino al 5 piano senza problemi!! La paura nasce ad esempio quando mi trovo su uno strapiombo, anche se c'è un parapetto (ma non è altissimo), mi sento bloccare le gambe, quasi non riuscissi più a muovermi. Divento un pochino isterica anche se vedo una terza persona vicina ad uno strapiombo, mi sembra quasi che il suolo inizi ad inclinarsi verso di questi.Le scale, se hanno il vuoto al centro tra una rampa e l'altra, o in uno dei due lati, mi spaventano da morire, o le scale con le grate che ti fanno vedere il sotto, tipo quelle delle giostre, mi fanno bloccare senza che riesca a muovermi.
Mi sono accorta che la mia situazione è peggiorata quando, percorrendo un tratto di strada per andare in montagna, sui tornanti con la vista della vallata sottostante o su dei ponti e sopraelevate molto alti, mi ritrovavo ad avere la sensazione di perdere il controllo, sensazione di vuoto, paura estrema, reazioni decisamente isteriche.
Se ad esempio invece il tornate è circondato da alberi e mi nasconde la vista del vuoto, pur sapendo di trovarmi ad altezze elevate, non ho alcun problema. Mi chiedo e vi chiedo c'è qualcosa che posso fare per risolvere questo problema? Non voglio pensare di non poter più andare in montagna!Ah, ho cercato anche di affrontare la paura di petto (per esempio creando delle situazioni che mi provocano paura e cercando di restare calma) risultato: peggio che peggio!!! In attesa di un vostro riscontro, porgo cari saluti. Silvia
P. S non ho mai avuto alcun tipo di trauma che abbia scaturito questa paura, è lentamente diventata sempre più grave, senza poter fare nulla per bloccarla!!
Risposta del 23 agosto 2012
Risposta a cura di:
Dott.ssa MARINA CIAMPELLI
Cara Silvia, la paura che lei descrive è una paura molto comune, e, per certi versi, fisiologica.
La paura infatti è una delle emozioni che ha un'importante funzione evolutiva, in quanto ci segnala i pericoli e per questo permette la sopravvivenza della specie.
La reazione che descrive "mi sento bloccare le gambe, quasi non riuscissi più a muovermi. " si chiama di freezing (=immobilizzazione), ed è una risposta normale alla paura, che nel mondo animale permette alla apreda di sfuggire al predatore che crede la preda morta.
Così anche "la sensazione di perdere il controllo, sensazione di vuoto, paura estrema, reazioni decisamente isteriche. " sono sensazioni legate alla paura, quindi normali, non isteriche. Al più sono sensazioni più intense rispetto alla norma, ma comunque normali.
Poi dice " ho cercato anche di affrontare la paura di petto (per esempio creando delle situazioni che mi provocano paura e cercando di restare calma)" e capisco che non le sia riuscito, perchè è come dire che possiamo provare il contrario dell'emozione che stiamo provando solo volendolo (per es. sono ar Rabbia ta; voglio essere serena; oppure: sono triste, voglio essere felice): ma questo semplicemente non si può!
Questo non vuol dire che non possa superare la sua paura: può fare un'esposizione graduale alle situazioni (da quelle meno paurose, via via aumentando): finchè non cambia la percezione di pericolo, la paura, per fortuna, non se ne andrà! Pensi se noi ci trovassimo a fare cose che sentiamo pericolose (guidare contromano in autostrada per es. ) sarebbe la nostra fine!!
In psicoterapia cognitivo-comprtamentale questa tecnica si chiama esposizione graduale allo stimolo fobico ed ha buona efficacia.
Cordiali saluti!
Dott. Ssa Marina Ciampelli
Specialista attività privata
Specialista in Psichiatria
Firenze (FI)
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