Disbiosi intestinale: come si cura
La disbiosi può essere curata ma richiede un deciso cambio di regime alimentare e molta costanza. Si consiglia di non avventurarsi in terapie "fai da te". La visita dal medico con il racconto delle proprie abitudini e stili di vita - insieme ad una serie di esami non invasivi - permetterà infatti di individuare il tipo di disbiosi in atto e di definire la dieta alimentare più indicata. Insieme ad altri supporti come antibiotici e probiotici.
Curare la disbiosi con l’alimentazione
La cura della disbiosi passa innanzitutto attraverso l'adozione di una alimentazione corretta. Sappiamo quanto la nostra dieta sia ricca di grassi, zuccheri, prodotti raffinati e poche verdure. In generale, invece si consiglia l'assunzione di quantità ridotte di zuccheri e grassi (dai dolci al pane) perché rappresentano un terreno di coltura ideale per la flora intestinale nociva. Dobbiamo poi garantire al nostro corpo, tutti i giorni, adeguate porzioni di frutta e verdura che contribuiscono ad "alimentare" i batteri buoni come bifidobatteri e lactobacilli. Infine, vanno privilegiate le proteine vegetali come i legumi e non bisogna esagerare con quelle animali che possono scatenare situazioni tossiche.
Curare la disbiosi con i probiotici
È senz'altro utile anche l'assunzione di probiotici che permettono di inserire nella funzionalità del nostro corpo batteri buoni in grado di colonizzare la mucosa intestinale. Per ottenere questo risultato, la quantità e qualità del probiotico è fondamentale. L'indicazione in questo senso arriva dal ministero della Salute che ha individuato in almeno 1 miliardo di cellule vive per ceppo (al giorno) la quantità minima per consentire l'insediamento di un ceppo di fermento lattico nell'intestino.
Tra i più utilizzati, il Lactobacillus. Sono fermenti lattici che vanno assunti con costanza e continuità per un certo periodo di tempo e possono portare già a risultati visibili con la riduzione o eliminazione di sintomi quali meteorismo, regolarizzazione intestinale, malessere addominale. In certi casi è utile anche ricorrere all'assunzione di antibiotici a base di rifaximina.
Carla De Meo
Salute oggi:
- Notizie e aggiornamenti
- Libri e pubblicazioni
- Dalle aziende
- Appunti di salute
- Nutrire la salute
- Aperi-libri
- Allenati con noi
...e inoltre su Dica33: