Microbiota intestinale: un ruolo centrale nella salute
L'intestino ha un ruolo centrale nella salute dell'intero organismo: oltre ad assimilare ed assorbire le sostanze nutritive vitali, garantisce un benessere generale a livello immunitario e neurologico. «Dobbiamo pensare al nostro intestino come a un vero e proprio secondo cervello» ha spiegato iAttilio Giacosa, Gastroenterologo e Docente all'Università di Pavia «un sistema nervoso intestinale che gioca un ruolo importante nella nostra salute. Il 70% di tutte le cellule che hanno a che fare con l'immunità infatti, come linfociti e plasmacellule, risiede proprio nel nostro intestino». L'intestino è colonizzato da quello che viene definito microbiota intestinale, ovvero la massa di batteri presenti al suo interno, fondamentale affinché l'intestino svolga correttamente le sue funzioni.
Il microbiota intestinale
Detto anche "flora intestinale", il microbiota intestinale, è costituito da gruppi di microrganismi vivi come batteri, funghi o virus non patogeni che, quando sono in stato di equilibrio, contribuiscono al buon funzionamento del corpo. Il microbiota intestinale ha una composizione specifica per ogni persona e continua ad evolvere dalla nascita sotto l'influenza di vari fattori genetici e ambientali.
Il microbiota intestinale gioca un ruolo chiave:
sulla funzione metabolica : stimola l'intestino, facilita la digestione e l'assorbimento
sulla funzione immunitaria : protegge, tra l'altro, dagli agenti patogeni, contribuisce allo sviluppo e al buon funzionamento del sistema immunitario
sulla funzione neurologica : partecipa alla regolazione del sistema nervoso e influenza il neurosviluppo.
Un intestino sano è quindi indice di salute generale dell'organismo, «quando avviene uno squilibrio nel microbiota» continua il Prof. Giacosa «si crea disbiosi e compaiono alterazioni della funzione intestinale con scariche diarroiche, feci non ben conformate e in altri casi stipsi, dolore, oltre a un aumento nel meteorismo con gonfiore addominale». Quando questo accade, le barriere di difesa presenti nel nostro intestino si "rompono", permettendo a batteri e cataboliti di penetrare nell'organismo. In questi casi, possono essere utili i probiotici, che ripristinano in tempi rapidi la normale flora batterica intestinale, e i farmaci che agiscono sulla motilità intestinale, inibendola o stimolandola (ovvero antidiarroici e antistipsi), gli antispastici, i disinfettanti intestinali, gli antinausea e antivomito.
I probiotici
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, i ceppi probiotici sono "microrganismi vivi che somministrati in quantità adeguata apportano un beneficio alla salute dell'ospite superiore ai tradizionali effetti nutrizionali". Una volta ingeriti, questi microrganismi aderiscono alla mucosa intestinale , mescolandosi al microbiota dell'ospite. Questa capacità di aderire alle cellule intestinali fa sì che a loro volta siano in grado di interagire con il sistema immunitario intestinale e con il sistema nervoso presente a questo livello, come fa il microbiota. Maggiore è la capacità di adesione del ceppo batterico, maggiore è la durata della sua permanenza nell'intestino, e di conseguenza maggiore è anche la sua potenzialità di interazione con l'organismo.
Freddo, stress ed ansia influiscono negativamente
Anche la stagionalità, il cambio dell'ora e il generale stato di ansia e stress, sempre più frequentemente in questi mesi, incidono sulla salute dell'intestino. «Tutti questi elementi comportano un aumento delle citochine proinfiammatorie» spiega Giacosa «quelle che, in condizioni ottimali, il nostro microbiota combatte, liberando citochine antinfiammatorie. In questi casi, l'utilizzo di bifidobatteri, come probiotici e integratori, consente di liberare nell'intestino triptofano, ossia il mediatore che produce serotonina, permettendo così all'organismo di rilassarsi e al nostro intestino di non trovarsi più sotto attacco: la salute di mente e corpo quindi passa anche da ciò che mangiamo».
Avere un intestino in salute è quindi fondamentale per garantire all'intero organismo una risposta forte contro stress e ansia e ancora di più contro i malanni di stagione «ricerche recenti » sottolinea Giacosa «hanno dimostrato come il nostro microbiota sia in grado di stimolare la produzione di interferone 1 che ha un'azione antivirale e anti influenzale. Attraverso il consumo di frutta e verdura molto colorate, contenenti quindi flavonoidi, il microbiota dà origine a un composto che stimola proprio la liberazione di interferone 1. Un soggetto che si vaccini contro l'influenza e che assuma regolarmente frutta e verdura, in unione ai probiotici, ottiene una risposta anticorpale, e quindi un'attivazione del vaccino, superiore a chi non lo fa».
La disbiosi cambia anche l’umore
Se all'interno dell'intestino i diversi batteri non sono presenti nelle giuste proporzioni la persona può essere più esposta ai disturbi dell'umore: possono essere, infatti, più numerosi specifici batteri che "demoliscono" il triptofano, l'aminoacido di cui è fatta la serotonina, ormone importantissimo per il buon umore. L'organismo è quindi in difficoltà perché non riesce a produrre serotonina e l'umore della persona si incupisce. Esistono, tuttavia, microrganismi, come il Lactobacillus rhamnosus, che se assunti in integrazione alla dieta possono ripristinare questo equilibrio.
Chiara Romeo
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