23 luglio 2008
Aggiornamenti e focus, Speciale Salute del respiro
Dall'eczema all'asma
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Nell'ambito del generale aumento delle allergie negli ultimi decenni c'è stato un incremento dell'eczema o dermatite atopica pediatrica (quella non da contatto), così come per l'asma e la rinite allergica. Diverse ricerche hanno anzi mostrato un'associazione tra queste forme, per esempio, dati recenti indicano che circa un terzo dei bambini che sviluppano l'eczema atopico prima dei quattro anni d'età andrà incontro ad asma dai sei anni in avanti. Il legame viene spiegato con la cosiddetta marcia allergica, il percorso delle manifestazioni allergiche che si compie in relazione all'età (prima a livello cutaneo e gastrointestinale e poi respiratorio), da cui l'alto rischio del passaggio dall'eczema ad asma e rinite allergica qualche anno più tardi. Meno chiaro è invece se ci sia un collegamento tra l'eczema nell'infanzia e l'insorgenza a distanza e la persistenza dell'asma e della rinite, cioè fino nell'adolescenza o addirittura da adulti. E in effetti un legame di questo tipo sembra esserci: lo mette in luce una ricerca australiana, a conoscenza degli autori per la prima volta. Le possibili importanti implicazioni sono terapeutiche, come intuibile.
La ricerca ha riguardato oltre ottomila bambini di uno studio di popolazione iniziato nel 1968, quando avevano sette anni, con successive osservazioni nel 1974 e nel 2004, così da verificare l'eventuale associazione tra eczema atopico infantile e incidenza di asma in un'osservazione fino ai 44 anni d'età. Altro obiettivo era valutare se ci fossero fattori di esposizione non allergica nell'infanzia che potessero modificare un'associazione di questo tipo. Nel campione in totale sono stati riportati 520 casi di eczema infantile e flessurale (sulle superfici che si flettono), più 301 del primo tipo e 279 del secondo. Al termine di tutte le analisi statistiche, è apparsa una significativa associazione tra l'eczema atopico nell'infanzia e l'asma incidente sia nella preadolescenza (70% di probabilità in più), sia nell'adolescenza (probabilità più che raddoppiata), sia nella vita adulta (63% di probabilità in più). Inoltre, l'eczema atopico nell'infanzia è risultato significativamente associato con la persistenza dell'asma dall'età pediatrica a quella adulta, ma l'evidenza di questo legame non è rimasta dopo avere eseguito la correzione statistica per la rinite allergica.
Anche se la maggioranza dei bambini con l'eczema non svilupperà l'asma nell'infanzia, queste evidenze suggeriscono quindi che la forma cutanea può evolvere in quella respiratoria più in là nel tempo, anche di molto. Questo significa che la probabilità di sviluppare prima o poi l'asma a partire dall'eczema atopico è maggiore di quanto valutato precedentemente; nello studio il rischio di asma incidente successivo all'eczema infantile era del 12%. Il meccanismo preciso che può spiegare il collegamento tra le due forme è ancora da chiarire, coinvolgerebbe fattori genetici insieme ad altri ambientali; un'ipotesi è per esempio quella di una sensibilizzazione epicutanea conseguente all'esposizione della cute danneggiata a potenziali allergeni, seguita da migrazione delle cellule TH2 della memoria immunitaria dalla pelle al tessuto linfoide dei bronchi, e successiva inalazione di allergeni sensibilizzanti che causa una risposta delle vie aeree risultante nell'asma. Nello studio è apparso anche che l'associazione tra eczema e asma in età infantile era più marcata se c'erano infezioni polmonari severe prima dei sette anni d'età, facendo pensare a un danneggiamento delle vie respiratorie che aumenta la suscettibilità ad allergeni introdotti per via cutanea. Si conferma anche che, tra le alterazioni allergiche infantili, la rinite allergica è un fattore di rischio più potente dell'eczema per lo sviluppo e la persistenza dell'asma in età successiva. In ogni caso, considerando il carico patologico dell'asma, la conclusione a cui porta lo studio è che il peso di questa progressione a distanza dell'eczema atopico infantile si possa ridurre attraverso un approccio terapeutico più aggressivo nei suoi confronti. L'auspicio degli autori è quindi che si conducano studi clinici di verifica di questa strategia.
Elettra Vecchia
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Associazione osservata fino ai 44 anni
La ricerca ha riguardato oltre ottomila bambini di uno studio di popolazione iniziato nel 1968, quando avevano sette anni, con successive osservazioni nel 1974 e nel 2004, così da verificare l'eventuale associazione tra eczema atopico infantile e incidenza di asma in un'osservazione fino ai 44 anni d'età. Altro obiettivo era valutare se ci fossero fattori di esposizione non allergica nell'infanzia che potessero modificare un'associazione di questo tipo. Nel campione in totale sono stati riportati 520 casi di eczema infantile e flessurale (sulle superfici che si flettono), più 301 del primo tipo e 279 del secondo. Al termine di tutte le analisi statistiche, è apparsa una significativa associazione tra l'eczema atopico nell'infanzia e l'asma incidente sia nella preadolescenza (70% di probabilità in più), sia nell'adolescenza (probabilità più che raddoppiata), sia nella vita adulta (63% di probabilità in più). Inoltre, l'eczema atopico nell'infanzia è risultato significativamente associato con la persistenza dell'asma dall'età pediatrica a quella adulta, ma l'evidenza di questo legame non è rimasta dopo avere eseguito la correzione statistica per la rinite allergica.
Approccio terapeutico più aggressivo
Anche se la maggioranza dei bambini con l'eczema non svilupperà l'asma nell'infanzia, queste evidenze suggeriscono quindi che la forma cutanea può evolvere in quella respiratoria più in là nel tempo, anche di molto. Questo significa che la probabilità di sviluppare prima o poi l'asma a partire dall'eczema atopico è maggiore di quanto valutato precedentemente; nello studio il rischio di asma incidente successivo all'eczema infantile era del 12%. Il meccanismo preciso che può spiegare il collegamento tra le due forme è ancora da chiarire, coinvolgerebbe fattori genetici insieme ad altri ambientali; un'ipotesi è per esempio quella di una sensibilizzazione epicutanea conseguente all'esposizione della cute danneggiata a potenziali allergeni, seguita da migrazione delle cellule TH2 della memoria immunitaria dalla pelle al tessuto linfoide dei bronchi, e successiva inalazione di allergeni sensibilizzanti che causa una risposta delle vie aeree risultante nell'asma. Nello studio è apparso anche che l'associazione tra eczema e asma in età infantile era più marcata se c'erano infezioni polmonari severe prima dei sette anni d'età, facendo pensare a un danneggiamento delle vie respiratorie che aumenta la suscettibilità ad allergeni introdotti per via cutanea. Si conferma anche che, tra le alterazioni allergiche infantili, la rinite allergica è un fattore di rischio più potente dell'eczema per lo sviluppo e la persistenza dell'asma in età successiva. In ogni caso, considerando il carico patologico dell'asma, la conclusione a cui porta lo studio è che il peso di questa progressione a distanza dell'eczema atopico infantile si possa ridurre attraverso un approccio terapeutico più aggressivo nei suoi confronti. L'auspicio degli autori è quindi che si conducano studi clinici di verifica di questa strategia.
Elettra Vecchia
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