24 novembre 2024
Farmaci - Paracetamolo ratiopharm
Paracetamolo ratiopharm 1.000 mg 16 compresse effervescenti
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Paracetamolo ratiopharm 1.000 mg 16 compresse effervescenti è un medicinale soggetto a prescrizione medica (classe C), a base di paracetamolo, appartenente al gruppo terapeutico Antipiretici, Analgesici FANS. E' commercializzato in Italia da Teva Italia S.r.l. - Sede legale
INDICE SCHEDA
- INFORMAZIONI GENERALI
- CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO
- FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (PDF)
- INDICAZIONI TERAPEUTICHE
- CONTROINDICAZIONI
- AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO
- INTERAZIONI
- POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE
- SOVRADOSAGGIO
- EFFETTI INDESIDERATI
- GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
- GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI
- PRINCIPIO ATTIVO
- ECCIPIENTI
- SCADENZA E CONSERVAZIONE
- NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE
- PATOLOGIE CORRELATE
INFORMAZIONI GENERALI
TITOLARE:
ratiopharm GmbH (Gruppo Teva)CONCESSIONARIO:
Teva Italia S.r.l. - Sede legaleMARCHIO
Paracetamolo ratiopharmCONFEZIONE
1.000 mg 16 compresse effervescentiFORMA FARMACEUTICA
compressa effervescente
PRINCIPIO ATTIVO
paracetamolo
GRUPPO TERAPEUTICO
Antipiretici, Analgesici FANS
CLASSE
C
RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione medica
PREZZO
7,40 €
CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO
Confezioni e formulazioni di Paracetamolo ratiopharm disponibili in commercio:
- paracetamolo ratiopharm 1.000 mg 16 compresse effervescenti (scheda corrente)
FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (PDF)
SCARICA IL PDF DEL FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (AIFA)
Foglietto illustrativo Paracetamolo ratiopharm »
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INDICAZIONI TERAPEUTICHE
A cosa serve Paracetamolo ratiopharm? Perchè si usa?
Trattamento sintomatico del dolore da lieve a moderato (mal di testa, nevralgie, mal di denti, dolori mestruali, dolore artrosico) e delle condizioni febbrili, negli adulti.
CONTROINDICAZIONI
Quando non dev'essere usato Paracetamolo ratiopharm?
Ipersensibilità al paracetamolo o al propacetamolo cloridrato (precursore del paracetamolo) o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Soggetti di età inferiore ai 15 anni.
AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO
Cosa serve sapere prima di prendere Paracetamolo ratiopharm?
Uso riservato a soggetti di età superiore ai 15 anni, in ragione del dosaggio di paracetamolo in ciascuna compressa.
Dosi elevate o prolungate del prodotto possono provocare una epatopatia ad alto rischio e alterazioni, anche gravi, a carico del rene e del sangue. In caso di uso protratto è consigliabile monitorare la funzione epatica e renale e la crasi ematica.
In caso di trattamento cronico con farmaci che possono determinare l'induzione delle monoossigenasi epatiche o di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto, vedere paragrafo 4.5.
Il consumo di alcol durante la terapia non è raccomandato.
L'uso prolungato (continuato o ripetuto) di analgesici (> 3 mesi) in pazienti con cefalea cronica può aumentare o peggiorare la cefalea. La cefalea indotta da un uso eccessivo di analgesici (MOH - Medication-Overuse Headache) non deve essere trattata con un aumento del dosaggio. In questi casi, è necessaria la valutazione medica.
Il paracetamolo può causare reazioni cutanee gravi come pustolosi esantematica acuta generalizzata, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica, che possono essere fatali.
I pazienti devono essere informati circa i segni di reazioni cutanee gravi e l'uso del farmaco deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.
Nei pazienti con carenza di glutatione l'uso di paracetamolo può aumentare il rischio di acidosi metabolica.
Il paracetamolo deve essere somministrato con cautela nei seguenti casi:
- pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata (compresa la sindrome di Gilbert), insufficienza epatica grave (Child-Pugh >9), epatite acuta, in trattamento concomitante con farmaci che alterano la funzionalità epatica, carenza di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi, anemia emolitica,
- pazienti con insufficienza renale (vedere paragrafo 4.2);
- alcolismo cronico, anoressia, bulimia o cachessia, malnutrizione cronica (basse riserve di glutatione epatico), disidratazione, ipovolemia.
Si consiglia cautela se il paracetamolo viene somministrato in concomitanza con flucloxacillina a causa dell'aumentato rischio di acidosi metabolica con gap anionico elevato (HAGMA), in particolare nei pazienti con grave insufficienza renale, sepsi, malnutrizione e altre fonti di carenza di glutatione (ad es. alcolismo cronico), nonché quelli che utilizzano le dosi massime giornaliere di paracetamolo. Si raccomanda un attento monitoraggio, inclusa la misurazione della 5-oxoprolina urinaria.
Invitare il paziente a contattare il medico prima di associare qualsiasi altro farmaco (con o senza prescrizione medica). Vedere anche il paragrafo 4.5.
Eccipienti:
Questo prodotto medicinale contiene:
- 550 mg di sorbitolo per compressa effervescente. Ai pazienti con intolleranza ereditaria al fruttosio non deve essere somministrato questo medicinale;
- 50 mg di sodio benzoato per compressa effervescente;
- 499 mg di sodio per compressa effervescente, equivalente circa al 25% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS, che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto. Questo medicinale è quindi considerato ad alto contenuto di sodio. Da tenere in considerazione in pazienti che seguono un regime dietetico iposodico.
INTERAZIONI
Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Paracetamolo ratiopharm?
Il paracetamolo può aumentare la possibilità che si verifichino effetti indesiderati se somministrato contemporaneamente ad altri farmaci.
Farmaci induttori delle monoossigenasi
Usare con estrema cautela e sotto stretto controllo durante il trattamento cronico con farmaci che possono determinare l'induzione delle monossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio: rifampicina, cimetidina, antiepilettici quali glutetimide, fenobarbital, carbamazepina).
Zidovudina
Usare con estrema cautela nei pazienti trattati con zidovudina.
Farmaci che influenzano lo svuotamento gastrico
L'assorbimento per via orale del paracetamolo dipende dalla velocità dello svuotamento gastrico. Pertanto, la somministrazione concomitante di farmaci che rallentano (ad es. anticolinergici, oppioidi) o aumentano (ad es. procinetici) la velocità di svuotamento gastrico può determinare rispettivamente una diminuzione o un aumento della biodisponibilità del prodotto, influenzando di conseguenza l'insorgenza dell'effetto analgesico.
Fenitoina
La somministrazione concomitante di fenitoina può risultare in una diminuita efficacia del paracetamolo ed in un aumentato rischio di epatotossicità. I pazienti in trattamento con fenitoina devono evitare l'assunzione di dosi elevate e/o croniche di paracetamolo. I pazienti devono essere monitorati in caso di evidenza di epatotossicità.
Colestiramina
La somministrazione concomitante di colestiramina riduce l'assorbimento del paracetamolo.
Probenecid
Il probenecid causa una riduzione di almeno due volte della clearance del paracetamolo attraverso l'inibizione della sua coniugazione con acido glucuronico. Deve essere presa in considerazione una riduzione della dose di paracetamolo se somministrato contemporaneamente al probenecid.
Anticoagulanti
È stato osservato che l'uso concomitante di paracetamolo (4 g al giorno per almeno 4 giorni) con anticoagulanti orali cumarinici, incluso warfarin, ha indotto lievi variazioni nei valori del rapporto internazionale normalizzato (INR), il che ha richiesto un monitoraggio più frequente dei valori INR durante l'uso concomitante e dopo l'interruzione del trattamento.
Salicilamide
La salicilamide può prolungare l'emivita di eliminazione (t1/2) del paracetamolo.
Cloramfenicolo
La somministrazione concomitante con cloramfenicolo può indurre un aumento dell'emivita del paracetamolo, con il rischio di elevarne la tossicità.
Esami diagnostici
La somministrazione di paracetamolo può interferire con la determinazione della uricemia (mediante il metodo dell'acido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio-ossidasi-perossidasi).
Flucloxacillina
Si deve prestare attenzione quando il paracetamolo è usato in concomitanza con flucloxacillina poiché l'assunzione concomitante è stata associata ad acidosi metabolica con gap anionico elevato, specialmente nei pazienti con fattori di rischio di rischio per la carenza di glutatione come compromissione renale grave, sepsi, malnutrizione ed alcolismo cronico (vedere paragrafo 4.4). Si raccomanda un attento monitoraggio per rilevare l'insorgenza di disturbi dell'equilibrio acido-base, in particolare l'HAGMA, compresa la ricerca di 5-oxoprolina urinaria.
POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE
Come si usa Paracetamolo ratiopharm? Dosi e modo d'uso
Per evitare il rischio di sovradosaggio, controllare che altri farmaci somministrati (con o senza prescrizione medica) non contengano paracetamolo (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Un sovradosaggio accidentale di paracetamolo può provocare danno epatico grave e morte (vedere paragrafo 4.9).
Posologia
L'uso di Paracetamolo ratiopharm 1000 mg compresse effervescenti è riservato agli adulti e agli adolescenti di età superiore a 15 anni.
Adulti e adolescenti di età superiore a 15 anni: 1 compressa effervescente ad ogni somministrazione fino a 3 volte al giorno, se necessario, con un intervallo tra le somministrazioni di almeno 6-8 ore, per un dosaggio massimo di 3 compresse effervescenti al giorno. Non devono essere superati i 3 g di paracetamolo ovvero 3 compresse al giorno.
Frequenza della somministrazione
Somministrazioni regolari evitano l'oscillazione dei livelli del dolore o della febbre. Bisogna sempre rispettare un intervallo di almeno 4 ore tra le somministrazioni.
Paracetamolo ratiopharm 1000 mg compresse effervescenti non deve essere somministrato per oltre 3 giorni consecutivi. Il medico deve valutare la necessità di trattamento per oltre 3 giorni consecutivi.
Pazienti anziani: la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopra indicati.
Insufficienza renale
In caso di insufficienza renale grave (clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min), l'intervallo tra le somministrazioni deve essere di almeno 8 ore.
Non superare i 3 g di paracetamolo al giorno, ovvero 3 compresse.
Compromissione epatica
Nei pazienti con compromissione epatica, la dose deve essere ridotta o l'intervallo tra le somministrazioni prolungato.
La dose massima giornaliera di paracetamolo non deve superare i 2 g nei seguenti casi:
- adulti di peso inferiore a 50 kg;
- epatopatia attiva cronica o compensata, in particolare quelli con insufficienza epatica da lieve a moderata;
- sindrome di Gilbert (iperbilirubinemia familiare);
- alcolismo cronico;
- malnutrizione cronica (basse riserve di glutatione epatico);
- disidratazione.
Uso orale.
L'assunzione del farmaco deve avvenire a stomaco pieno.
Sciogliere la compressa in un bicchiere contenente un po' d'acqua mescolando al bisogno con un cucchiaino. Non masticare o deglutire la compressa intera.
SOVRADOSAGGIO
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Paracetamolo ratiopharm?
Esiste il rischio di intossicazione, specialmente nei pazienti con malattie epatiche, in caso di alcolismo cronico, nei pazienti affetti da malnutrizione cronica e nel caso in cui i pazienti ricevano induttori enzimatici. In questi casi il sovradosaggio può essere fatale.
Sintomi
I sintomi generalmente appaiono entro le prime 24 ore e comprendono: nausea, vomito, anoressia, pallore, malessere e diaforesi, iperidrosi e dolore addominale, seguiti da profondo decadimento delle condizioni generali. In caso di sovradosaggio (con ingestione acuta di 7,5 g o più di paracetamolo negli adulti e 140 mg/kg di peso corporeo nei bambini), il paracetamolo provoca la necrosi dei tubuli renali e la citolisi epatica che può evolvere verso la necrosi massiva completa e irreversibile, con conseguente insufficienza epatocellulare, acidosi metabolica ed encefalopatia che possono portare al coma e alla morte.
Simultaneamente vengono osservati un incremento dei livelli di transaminasi epatiche (AST, ALT), lattico-deidrogenasi e bilirubinemia, ed una riduzione dei livelli di protrombina, che possono manifestarsi nelle 12-48 ore successive all'ingestione.
Sintomi clinici di danno epatico si manifestano di solito già dopo uno o due giorni, e raggiungono il massimo dopo 3 - 4 giorni.
Il sovradosaggio grave può condurre alla morte.
Sono stati osservati rari casi di pancreatite acuta.
Misure di emergenza
Ospedalizzazione immediata.
Prima di iniziare il trattamento prelevare un campione di sangue per determinare i livelli plasmatici di paracetamolo, il prima possibile, ma non prima di 4 ore dopo il sovradosaggio.
Trattamento
I provvedimenti da adottare consistono nello svuotamento gastrico (lavanda gastrica) precoce e nel ricovero ospedaliero per le cure del caso, somministrando il più precocemente possibile, per via endovenosa od orale delle sostanze coniuganti a raggruppamento SH-libero o liberabile, quali cisteamina e N-acetilcisteina (NAC) (entro 8 ore dall'ingestione). Quest'ultima sembra preferibile perché più facilmente disponibile e priva degli effetti secondari della cisteamina. La posologia per N-acetilcisteina è di 150 mg/Kg e.v. in soluzione glucosata in 15 minuti, poi 50 mg/kg nelle 4 ore successive e 100 mg/Kg nelle 16 ore successive, cioè un totale di 300 mg in 20 ore. La NAC può, tuttavia, dare un certo grado di protezione anche dopo 16 ore.
Trattamento sintomatico
Devono essere effettuati dei test epatici all'inizio del trattamento, che saranno ripetuti ogni 24 ore. Nella maggior parte dei casi, le transaminasi epatiche ritornano nella norma in una o due settimane con una piena ripresa della funzionalità epatica. Nei casi molto gravi, tuttavia, può essere necessario il trapianto epatico.
EFFETTI INDESIDERATI
Quali sono gli effetti collaterali di Paracetamolo ratiopharm?
Le reazioni avverse sono elencate secondo la Classificazione per Sistema ed Organi, utilizzando la terminologia MedDRA (inserendo il PT).
Le frequenze delle reazioni avverse sono classificate come segue: Molto comune (≥ 1/10); Comune (≥ 1/100, < 1/10); Non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); Raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); Molto raro (< 1/10.000); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie del sistema emolinfopoietico
Non nota: trombocitopenia, neutropenia, agranulocitosi, leucopenia, anemia.
Disturbi del sistema immunitario
Non nota: ipersensibilità (ad esempio eruzione cutanea, eritema, orticaria), angioedema, edema della laringe, shock anafilattico, reazione anafilattica.
Patologie epatobiliari
Non nota: lesione epatica, funzione epatica anormale, epatite, insufficienza epatica, necrosi epatica.
In caso di sovradosaggio, il paracetamolo può provocare citolisi epatica che può evolvere verso la necrosi massiva ed irreversibile (vedere anche paragrafo 4.9).
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Molto rari: gravi eruzioni cutanee (sindrome di Stevens Johnson, necrolisi epidermica tossica, pustolosi esantematica acuta generalizzata, eritema multiforme).
Non nota: eruzione cutanea, orticaria, eritema, porpora.
Patologie dell'orecchio e del labirinto
Non nota: vertigine.
Patologie vascolari
Non nota: ipotensione (come sintomo di anafilassi).
Patologie renali ed urinarie
Non nota: lesione renale acuta, nefrite tubulo-interstiziale, ematuria, anuria.
Patologie gastrointestinali
Non nota: disturbo gastrointestinale, diarrea, dolore addominale.
Patologie del sistema nervoso
Non nota: cefalea.
Esami diagnostici
Non nota: rapporto internazionale normalizzato anormale (vedere paragrafo 4.5), enzima epatico aumentato.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
E' possibile prendere Paracetamolo ratiopharm durante la gravidanza e l'allattamento?
L'esperienza clinica con l'uso di paracetamolo durante la gravidanza e l'allattamento è limitata.
Gravidanza
Una grande quantità di dati sulle donne in gravidanza non indicano né tossicità malformativa né fetale/neonatale. Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi.
Se clinicamente necessario, il paracetamolo può essere usato durante la gravidanza, tuttavia dovrebbe essere usato alla dose efficace più bassa per il più breve tempo possibile e con la più bassa frequenza possibile.
Allattamento:
Paracetamolo è escreto nel latte materno ma non in quantità clinicamente significative.
È stata riportata eruzione cutanea nei bambini allattati al seno. Tuttavia, la somministrazione di paracetamolo è considerata compatibile con l'allattamento al seno. Deve essere usata cautela con paracetamolo nelle donne che allattano.
GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI
Effetti di Paracetamolo ratiopharm sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Paracetamolo ratiopharm non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.
PRINCIPIO ATTIVO
Ogni compressa effervescente contiene:
principio attivo: paracetamolo 1000 mg.
Eccipienti con effetti noti: sorbitolo, sodio e sodio benzoato.
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Acido citrico, sodio bicarbonato, sorbitolo, sodio carbonato, sodio benzoato, aroma arancio, acesulfame potassico, simeticone emulsione, docusato sodico.
SCADENZA E CONSERVAZIONE
Scadenza: 36 mesi
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Tenere il contenitore ben chiuso per proteggere il medicinale dall'umidità.
NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE
Tubo in polipropilene chiuso da tappo in polietilene con protezione a gel di silice.
Confezioni da 8 e 16 compresse effervescenti.
PATOLOGIE CORRELATE
- Bronchite
La bronchite acuta è un'infiammazione dell'epitelio (rivestimento interno) dei bronchi: come curarla, cause e sintomi. - Cefalea
La cefalea o mal di testa è causata da contrazioni muscolari dovute a stress o tensione oppure da problemi della circolazione del sangue nel cervello. - Flebite
Infiammazione della parete venosa, che colpisce soprattutto le vene superficiali (flebite superficiale), in particolare delle gambe. Quando l'infiammazione è associata alla presenza di un coagulo di sangue che ostruisce il vaso, si parla di tromboflebite. - Fratture ossee
Rottura di un osso, generalmente accompagnata da lesioni dei tessuti circostanti, la cui gravità dipende da quale osso viene colpito e dal tipo di frattura. - Herpes zoster
Infezione (comunemente chiamata anche fuoco di sant'Antonio) provocata dal virus della varicella-zoster, che causa una dolorosa eruzione cutanea di vescicole piene di liquido. - Influenza
L'influenza è una malattia infettiva virale caratterizzata da sintomi di infiammazione acuta delle prime vie aeree (naso, gola, bronchi) e malessere generalizzato - Mononucleosi
Malattia infettiva molto contagiosa. Il virus si trasmette attraverso il contatto intimo con i soggetti affetti, essendo presente nelle secrezioni (saliva, urine). Definita anche malattia del bacio perché negli adolescenti e nei giovani adulti viene contratta spesso attraverso il bacio. - Morbillo
Infezione virale acuta altamente contagiosa, caratterizzata da una tipica eruzione cutanea. Il morbillo è causato da un virus della famiglia dei Paramyxovirus, la cui infezione determina un'immunità che dura tutta la vita. Per questa ragione, si tratta di una tipica malattia dell'infanzia. - Orecchioni
Infezione virale contagiosa, detta anche parorite epidemica, che colpisce le ghiandole salivari, in particolar modo le ghiandole parotidi, situate in prossimità dell'orecchio. L'infezione conferisce immunità per tutta la vita ed è quindi caratteristica dell'infanzia. - Otite
Infiammazione dell'orecchio, causata spesso da un'infezione da batteri, virus o funghi. A seconda della parte dell'organo interessata viene definita otite esterna oppure otite media. - Pancreatite
Malattia dovuta all'infiammazione acuta o cronica del pancreas. Nella pancreatite acuta, il danno all'organo avviene improvvisamente e può determinarne la rapida distruzione ad opera degli enzimi digestivi pancreatici liberati. - Pleurite
Infiammazione acuta o cronica della pleura, membrana composta da due foglietti che rivestono la superficie esterna dei polmoni e l'interno della cavità toracica, a stretto contatto fra loro e separati solo da una piccola quantità di liquido. - Rosolia
Infezione virale acuta caratterizzata dalla comparsa di una tipica eruzione cutanea. La rosolia è causata da un virus ad RNA, la cui infezione, una volta contratta, lascia un'immunità permanente. Per questa ragione si tratta di una malattia tipicamente infantile. - Scottature solari
Un'esposizione eccessiva o senza un'adeguata protezione alle radiazioni del sole possono provocare lesioni della cute. L'effetto dipende dal fototipo, ma i filtri protettivi vanno sempre applicati - Sindrome premestruale
I segnali più comuni sono un fastidioso senso di tensione al seno, cefalea, gonfiore addominale e crampi, nervosismo, irritabilità, tristezza e crisi di pianto. Alcune donne risentono dei cambiamenti ormonali più delle altre ma sintomi scompaiono dopo l'inizio delle mestruazioni - Sinusite
Infiammazione acuta o cronica delle mucose dei seni paranasali. Questi sono cavità piene d'aria scavate nelle ossa della faccia (massiccio facciale), tutte comunicanti con il naso. - Varicella
Infezione virale acuta provocata dal virus della varicella-zoster, caratterizzata da un'eruzione cutanea caratteristica, con comparsa di piccole vescicole rilevate. Il virus lascia un'immunità permanente e la malattia non può essere contratta due volte.
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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