04 aprile 2007
Confusione
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31 marzo 2007
Confusione
Salve, a scriverle è una ragazza di 19 anni. Sono una studentessa di scienze infermieristiche, ed ho scelto di intraprendere la professione di infermiera non tanto per passione, quanto per la sicurezza di trovare lavoro dopo la laurea. Da piccola sognavo di diventare qualcuno di importante, di cambiare il mondo, di scoprire la cura per l’AIDS, o di sconfiggere i tumori, di diventare una scrittrice famosa. . . A 17 anni ho avuto una storia con un ragazzo di 27 di cui ero innamorata persa, ma non perchè mi dimostrasse qualcosa in particolare, ero solo stordita dal suo aspetto fisico, per me era bellissimo, ma più mi trattava male e più io lo giustificavo in cuor mio inventandomi cose davvero assurde e diventando cieca di fronte alla realtà. Dopo un’altra brevissima esperienza negativa, non ho più interesse a frequentare persone da quel punto di vista. E’ da dire che non mi sento quasi mai attratta dai miei coetanei, ma solo da persone con 5-10 anni più grandi di me, anche se per quel che mi riguarda è stato traumatizzante scoprire che l’età a volte non conta niente in quanto a maturità. . Un signore di 60 anni un giorno mi disse vedendomi in una gioielleria:che fai, compri il regalo al tuo ragazzo?da quanto dura, 2mesi, 3 mesi?ma si, state insieme 6 mesi al massimo e poi vi lasciate, la gioventù è bella per questo! Purtroppo la mia mente non riesce a concepire i legami mordi e fuggi, non sopporto nessuna relazione di nessun tipo alla base della quale non riconosco i connotati dell’affetto, del bene sincero, perchè mi affeziono e soffro facilmente. Il mio carattere mi fa paura perchè non vorrei soffrire di nuovo a causa della mia ingenuità e del mio carattere troppo debole che non sa difendersi, vorrei essere più forte e soprattutto essere obiettiva sui fatti. A volte piango, forse per autocompatimento non saprei, quando ricordo quanto potesse essere puro e forte il sentimento che può provare una ragazza di 17 anni, quanto nel giro di poche ore potessi essere la persona più felice del mondo o al contrario, per una lite, al massimo della depressione e del disprezzo per la propria vita. Sono affascinata dalla filosofia, la psicologia, a volte mi chiedo se la realtà in cui viviamo sia una realtà fittizia, e se non ci sia una realtà nei confronti della quale siamo ciechi, sordi. . Mi fa paura sapere che siamo consci del solo 1% delle nostre azioni, e che il restante 99% del nostro mondo deriva dall’inconscio;è come se tutta la vita non dipendesse da me ma da quello che inconsapevolmente frulla nella mia testa. Sono attratta dal concetto di religione in generale, non sopporto le ingiustizie e quando le vedo vado fuori di testa, quando guardo il cielo di notte mi dimentico di esistere. So di essere diversa da tutti gli altri giovani della mia età, non ho mai fumato, non pretendo dai miei genitori vestiti firmati, non mi diverto affatto in discoteca, anzi vedere una volta un giovane che davanti a me prendeva una pillola di non so cosa mi ha provocato molta rabbia e schifo. Di una cosa sono sicura:se non prima si ama se stessi, non si possono amare gli altri. Ed io voglio imparare ad amarmi. Mi dica:come posso fare ordine in tutto questo groviglio che ho in testa?Cosa posso fare per diventare più sicura di me, per mettere un ordine in questo puzzle, per non vedere le cose troppo in bianco e nero ed amare di più la vita?Da premettere che ho una situazione familiare ok. Grazie della risposta.Risposta del 04 aprile 2007
Risposta a cura di:
Dott. GASPARE PALMIERI
molte delle sue domande sono quesiti esistenziali normali che molte persone si pongono alla sua età. se questi quesiti le danno sofferenza potrebbe aiutarla parlare con uno psicologo.
Dott. Gaspare Palmieri
Casa di cura convenzionata
Specialista attività privata
Specialista in Psichiatria
MODENA (MO)
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