14 aprile 2016
Ricette Dolci
Tortino di lamponi, biscotto e crema leggera
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Le monoporzioni sono pratiche e molto scenografiche per i vostri ospiti. La crema pasticciera, che di per sé è piuttosto ricca, può essere "alleggerita" come potrete leggere nei consigli che accompagnano la ricetta.
Ora vediamo però perché questi frutti di bosco possono essere considerati alla stregua di una... medicina!
7 cose da sapere sui lamponi:
1. Ipocalorici (leggi sotto il parere della nutrizionista), i lamponi sono una miniera di minerali quali potassio, fosforo, magnesio, sodio e zinco.
2. I lamponi contengono una buona quota di vitamine: A, C, E, K e quelle del gruppo B. In pratica, questo significa che il frutto può rivelarsi assai utile per rinforzare le difese del sistema immunitario e prevenire e/o ridurre le infezioni delle vie respiratorie superiori.
3. Il frutto è inoltre una riserva di acido citrico, fibre e fruttosio (vedi il parere della nutrizionista). E vanta proprietà diuretiche e lassative. Queste ultime, in particolare, riferite all'apparato urinario e intestinale.
4. Molti studi riferiscono delle proprietà antinfiammatorie dei lamponi. Altri, più recenti, ipotizzano anche un'azione concreta di questo frutto come antitumorale, specie per quelli di colore più rosso scuro. Sembra infatti che le potenti sostanze antiossidanti in essi contenute, come l'acido ellagico (presente anche nelle fragole e nella melagrana) inibisca l'alimentazione delle cellule tumorali.
5. I lamponi sono consigliati anche nell'alimentazione delle donne in gravidanza perché ricchi di acido folico e vitamina P, che apporta benefici al feto migliorando l'elasticità dei vasi sanguigni. Addirittura, nell'antichità, si credeva che il consumo di lamponi potesse avere un effetto antiabortivo.
6. Anche le foglie del lampone hanno proprietà benefiche nei confronti della nostra salute. Ricche di tannini, si possono utilizzare per infusi efficaci per fare gargarismi che curano la gola infiammata o per tamponi che alleviano le irritazioni agli occhi.
7. Alleati delle donne, i lamponi si rivelano utili specie in menopausa, quando possono attenuare molti dei disagi fisici che questa fase della vita femminile comporta, inclusi gli sbalzi di umore.
Ingredienti
- 2 sfoglie di pasta frolla pronta
- 400 g di lamponi freschi
- 2 cucchiai di zucchero a velo
- 1 cucchiaio di zucchero semolato
Per la crema pasticcera leggera:
- Mezzo litro di latte
- 80 g di zucchero
- 60 g di farina
- 3 cucchiaini da tè di ovoina*
L'ovoina, o ovocrema, è un prodotto dolciario vintage e "povero". Nasce infatti negli anni '30 ed è una polvere commestibile, più o meno vanigliata, che sostituisce le uova, o meglio il rosso d'uovo. Per fare una crema pasticciera per 4 persone, alle dosi fornite, occorrerebbero 6 tuorli, che possono essere sostituiti da 2 o 3 cucchiaini di questo prodotto, in vendita anche oggi in bustine nei supermercati più forniti. Può essere aromatizzata alla vaniglia oppure no. Il procedimento è veloce e il risultato è senz'altro più leggero quanto a digeribilità.
Come si prepara
1. Accendi il forno a 170 gradi. Con un coppasta (o un bicchiere grande) ritaglia dalle sfoglie di frolla almeno 8 biscotti dalla forma perfettamente arrotondata (possono diventare anche 12, dipende dalla grandezza del coppapasta o del bicchiere utilizzati). Poni i dischi di frolla su carta da forno e sulla placca, bucherellali con i rebbi di una forchetta perché non gonfino, e infornali per circa 15 minuti. Quando sono cotti, estrai la placca dal forno e fai raffreddare i dischi.
2. Nel frattempo risciacqua delicatamente i lamponi e mettili ad asciugare su carta da cucina.
3. Fai la crema. Versa in una ciotola una tazzina di latte. Aggiungi l'ovoina in polvere, setacciandola lentamente e mescolando per stemperarla bene. Aggiungi in questo modo anche la farina setacciata e lo zucchero poi, piano piano, tutto il resto del latte, sempre mescolando con una frusta. Trasferisci la miscela ottenuta (senza grumi) in un tegame a polsonetto (con un solo manico), e poni su fuoco basso, sempre mescolando. Porta ebollizione e, sempre mescolando per evitare il formarsi di grumi, prosegui la cottura per circa 10 minuti: la crema deve diventare piuttosto soda. Versala poi in una ciotola e lasciala raffreddare in frigorifero, così rassoda meglio.
Prepara la coulis di lamponi (salsa densa), utilizzando la metà dei frutti che verserai in un contenitore alto e stretto, aggiungi un cucchiaio di zucchero e frulla velocemente tutto col mixer a immersione.
Prendi un piattino da dessert per ogni commensale, disponi un primo disco di frolla, versa uno strato di crema, metti un altro disco, ancora crema e poi decora con i lamponi interi tenuti da parte. Versa tutto intorno un po' di coulis di lamponi e cospargi di zucchero a velo, servendoti dell'apposito colino. Ripeti l'operazione per quanti sono i commensali.
«Il contenuto calorico assai modesto - 34 calorie per etto - fanno del lampone un frutto amico della linea. Inoltre, la bassa percentuale di zuccheri in esso contenuta è data quasi esclusivamente dal fruttosio. Questo fa sì che il lampone possa essere consumato senza troppi problemi anche da chi ha problemi di glicemia alta. In pratica, il lampone è un frutto "consentito" anche ai diabetici».
* Prof.ssa Evelina Flachi, specialista in Scienza dell'alimentazione-Nutrizionista.
Collabora con La Prova del cuoco, Raiuno, ed è presidente della Fondazione italiana per l'educazione alimentare
- I lamponi vengono raccolti prevalentemente tra luglio e agosto, ma si trovano freschi sui banchi del supermercato ormai tutto l'anno. È possibile trovarli e consumarli anche surgelati, per quanto io preferisca sempre i frutti di bosco freschi.
- Possono essere di colore più rosa o rosso scuro. Se potete scegliere, optate per i secondi, in quanto il colore più accentuato denota una maggiore percentuale di antiossidanti.
- In cucina possono essere consumati nei dessert, ma anche nelle preparazioni salate: una scelta felice dato il sapore acidulo del frutto.
- Facilmente deperibili, come tutti i frutti di bosco, si conservano in frigorifero per un paio di giorni, meglio se dentro un sacchetto di carta.
A cura di:
Gloria Brolatti
Giornalista e food blogger
www.emoticibo.com
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