Alterazione della sensibilità al piede.

30 maggio 2005

Alterazione della sensibilità al piede.


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26 maggio 2005

Alterazione della sensibilità al piede.

Gentile Dottore, dopo una settimana che ho effettuato uno sforzo fisico, al quale sono seguiti dolori alla schiena e irradiazione alla coscia sinistra e un po' alla gamba, ho avvertito una netta diminuzione della sensibilità al piede sinistro, (lato esterno, dal mignolo al tallone, sia lateralmente sia alla pianta). E' una senzazione ovattata e fastidiosa. Dopo 5 giorni da quando è insorta, questa parestesia non passa. Può rimanere per sempre? E perchè è insorta dopo una settimana dalla sforzo? Grazie

Risposta del 29 maggio 2005

Risposta a cura di:
Dott. GASPARE FRANCESCO MONTEMAGNO


Gentile signore, la sua storia e' caratteristica per la possibilità che sia comparsa un'ernia del disco intervertebrale. Ci sono tutti gli elementi classici: lo sforzo, il dolore che insorge a seguito dello sforzo e si irradia in un territorio radicolare (l'arto inferiore è innervato da più radici nervose a partenza dalla colonna lombare e ogni nervo segue un "percorso" caratteristico lungo tale arto) e l'isorgenza di formicolii (le parestesie). Cosa si fa in questi casi? Se è presente ancora il dolore deve prendere per un periodo di 5-6 giorni un antiinfiammatorio -antidolorifico e stare a riposo nello stesso periodo. Evitare altri sforzi per almento un mese ed assumere posture (posizioni) corrette: eviti i divani e le poltrone, usi le sedie o il letto, eviti l'uso di automobile, specie se per lunghi tragitti. Se il dolore persiste consulti un neurologo o meglio un neurochirurgo. Sappia che se è presente un'ernia, non la si opera prima di 30-40 giorni dall'insorgenza del dolore, perchè e' possibile che l'ernia si disidrati (il disco è molto ricco di acqua) riducendo il dolore. Si opera prima di tale periodo solo se insorge una paresi, ovvero una perdita di forza ad una parte dell'arto colpito. Il dolore si risolve spontaneamente (cioè senza intervento) nell'80% circa dei casi. La diagnosi sarà possibile effettuarla dopo un'attenta anamnesi, una visita ed una RM che confermerà il dato clinico. La parestesia può rimanere, può migliorare e scomparire, tutto dipende dal danno del nervo ed è insorta dopo una settimana perchè le fibre sensitive del nervo sono le più sottili rispetto a quelle motoria per cui il danno sensitivo si instaura sempre prima di quello motorio. Consulti un neurochirurgo.
Cordialmente

Dott. Gaspare Francesco Montemagno
Casa di cura convenzionata
Specialista attività privata
Specialista in Neurochirurgia
AUGUSTA (SR)

Risposta del 30 maggio 2005

Risposta a cura di:
Dott. GIOVANNI MIGLIACCIO


Gentile Signore,
condivido quanto Le è stato esposto dal Collega (che saluto dopo lunga assenza da questa rubrica). Mi permetto di aggiungere che se la TC o la RMN evidenzia un ernia espulsa, a mio parere la soluzione chirurgica a breve termine è preferibile, poichè il deficit motorio può instaurarsi senza che il paziente ci faccia caso e quando poi si evidenzia bisognerà interviene e il recupero con fisioterapia può essere lungo e a volte insoddisfacente.
Cordialmente

Dott. Giovanni Migliaccio
Medico Ospedaliero
Specialista in Neurochirurgia
MILANO (MI)



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